Chiesa Valdese 2023

Generazioni consapevoli

Tre Istituti Comprensivi, dieci sedi scolastiche, trentatre classi, oltre sessanta docenti e settecentosessanta alunni.

Educhiamo gli uomini e le donne di domani che saranno capaci di costruire un mondo migliore

Progetto sostenuto con i fondi

Regione Lazio

In collaborazione con:

IC Bernardini

Via Laurentina, 710 00143 - Roma rmic8cx00e@istruzione.it
www.icdomenicobernardini.edu.it

IC Pallavicini

Via Don Pasquino Borghi 165 00144 Roma rmic8b0005@istruzione.it - www.icpallavicini.edu.it

IC Pallavicini

Via Affogalasino, 120 00148 - Roma rmic8b800q@istruzione.it
www.istitutocomprensivogramsci.edu.it

Regia, riprese e montaggio di "In arte media" di Massimo Mancini

Generazioni consapevoli per un mondo migliore
Il nostro percorso, grazie alla metodologia delle Arti Marziali tradizionali, sviluppa le competenze trasversali e fornisce gli strumenti per la prevenzione e gestione delle aggressioni, nel mondo fisico e nel mondo digitale, e del cyberbullismo.
Attraverso il gioco e i laboratori docenti e alunni, guidati dai "Mediatori in cyberbullismo e bullismo", hanno imparato a conoscersi meglio e ad essere più efficaci anche in situazioni difficili.

Dal Dojo alla Scuola

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Le Arti Marziali

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Il termine Arte Marziale trova il suo corrispettivo giapponese nel termine Budo che esprime un concetto molto profondo da cui scaturisce la metodologia Katayama e, in ambito digitale, lo Zanshin Tech. Il termine Budo, infatti, è composto dal kanji Do (道), traducibile con “via”, “sentiero” o, in senso lato, “percorso di Vita”, e il kangi “Bu” (武) che nasce dalla composizione di due radicali, hoko (戈) e yamu (止), i quali, letti insieme, offrono il significato di “fermare le armi” o, in ordine inverso, “le armi fermano”. Il Budo è un cammino su una “via” virtuosa dove apprendere come fermare i conflitti attraverso lo sviluppo delle proprie abilità e capacità personali. In quest’ottica la pratica delle Arti Marziali unisce in maniera indissolubile lo sviluppo di competenze personali e tecniche che rafforzano il proprio senso di autoefficacia, con l’educazione alle regole del rispetto reciproco che guidano in ogni contesto e in ogni situazione nella ricerca di relazioni pacifiche e assertive.
La pratica del Arti Marziali è uno degli strumenti grazie ai quali si può ottenere una “società pacificata” (“Eisho Jirinden” – Katayama Hoki no Kami XVII sec).

Vigili nel mondo digitale

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"Awareness", zanshin in giapponese, vuol dire "consapevolezza". Zanshin Tech, quindi, vuol dire consapevolezza dei rischi che corriamo nel mondo digitale, della nostra esposizione alle aggressioni, all'adescamento, alle truffe online. Per noi, però, Zanshin vuol dire sopratutto consapevolezza negli strumenti che abbiamo per affrontare e prevenire qualsiasi tipo di aggressore nel mondo digitale. Così avviene regolarmente che siano proprio i ragazzi, durante i laboratori, a scoprire in completa autonomia i profili falsi che si celano tra le amicizie che hanno stretto sui social, oppure che siano proprio loro ad intuire se, quando e come rispondere efficacemente ad un compagno/a che li prende in giro nel gruppo wa cui sono inseriti.

L'emozione della conquista

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Per affrontare efficacemente le aggressioni, nel mondo fisico e nel mondo digitale, è necessario riconoscere e dominare le emozioni che ci guidano nelle scelte. Amore, paura, rabbia, tristezza, gioia sono il motore che ci permette di agire, più o meno efficacemente, in ogni circostanza.
Attraverso attività ludiche e laboratori di cybersecurity il nostro progetto accompagna i nostri “cittadini del domani” in un percorso di conoscenza del Sé che partendo dal semplice riconoscimento degli stati d’animo in condizioni di tranquillità e/o in condizioni di stress psicofisico, arriva allo sviluppo dell’intelligenza emotiva.

Il percorso

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L'empowerment è un processo di crescita, sia dell'individuo sia del gruppo, basato sull'incremento della stima di sé, dell'autoefficacia e dell'autodeterminazione per far emergere risorse latenti e portare l'individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale. Attraverso un percorso didattico ben definito il metodo Katayama tiene conto delle caratteristiche psicofisiche di ognuno adattando le differenti attività ai contesti e alle esigenze secondo il principio "I shin de Shin" (da cuore a cuore). Per noi ogni individuo è unico e lo accompagnamo in un percorso in cui imparare a conoscere se stesso per valorizzarsi e per mettersi al servizio della comunità.

Le regole

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Definire confini spazio-temporali e comportamentali significa stabilire delle regole chiare e condivise che permettano di individuarli, riconoscerli, caratterizzarli e rispettarli. All’interno di questi confini e delle regole che li descrivono è così possibile evolvere la propria identità seguendo una direzione precisa sicura e protetta, ma che al contempo lasci libertà di espressione.
Definire regole in un contesto significa quindi dare la possibilità ad ognuno di riconoscersi come parte integrante del sistema valorizzando le proprie potenzialità soprattutto quando, come nelle regole che noi proponiamo, queste rappresentano principii generali e ideali assoluti.

L'opinione dei docenti
Il raggiungimento degli obiettivi è per noi una priorità e per questo abbiamo sviluppato un metodo di monitoraggio che permette di verificare il lavoro svolto in modo da poter adattare i programmi di lavoro ai contesti in continua evoluzione. Al termine di ogni ora di laboratorio i "Mediatori in cyberbullismo e bullismo" stendono delle relazioni dettagliate e, alla chiusura di ogni ciclo di incontri nelle classi, i docenti compilano una scheda di valutazione che ci aiuta a correggere eventuali problematiche riscontrate e a migliorare le performance nei progetti successivi.

Valutazione 01
Valutrazione 02
Valutrazione 03
Valutrazione 04
Valutrazione 05